Segretariato Missioni Estere Cappuccini Puglia Onlus

La nostra Albania - Shqipëria ynë

Luoghi, volti, colori che resteranno per sempre impressi nella mia memoria … e poi tanti, tanti chilometri in sella alle nostre moto. Non mi interessa scrivere un “diario di bordo”, ma farvi partecipi del condensato di emozioni che hanno reso unici questi quattro giorni dedicati alla scoperta di quell’«altro» che fin lì mi era arrivato solo e sempre per interposta persona. Quattro giorni che hanno sconfitto le nostre bizzarrie quotidiane, i nostri vuoti, le nostre “tare” e che ti congedano, mentre esci, per la seconda volta, da quel traghetto con un laconico: “E allora? Hai capito cosa è veramente importante? Vedi tu cosa devi fare,…”.
«Cosa vuoi che io faccia Signore?».

Essere spettatore inerme restando a “zappettare il mio orticello” mentre fuori c’è la “vita bella”?
La bellezza straripante e a tratti violenta di quella natura (quasi) incontaminata è destinata ad arricchire le raccolte di foto ammucchiate nei nostri hard disk o a popolare per qualche giorno i nostri profili di Facebook?

Dentro di me sento che nella gente ho incontrato Gesù: nei miei compagni di viaggio, negli occhi pieni di amore dei nostri missionari di Nënshat, nella gioia dei bimbi Majip e delle loro insegnanti della scuola di Tarabosh, nei timidi sorrisi delle ragazze di Hajmel con cui abbiamo condiviso l’Eucarestia, negli abbracci dei nostri novizi salutati “al volo” per strada nei dintorni di Lhëze, nei saluti allegri dei ragazzi che ci guardavano passare, negli sguardi degli anziani seduti sui cigli delle strade e a cui il tempo aveva restituito la dignità, nella gratitudine della bimba bellissima che mi ha “venduto” una manciata di more sulla strada per Koman… Per tutto questo, Signore, ti rendo grazia!

Ora, a freddo, riconsiderando il dono di questa esperienza riesco a focalizzarne meglio gli effetti e a comprendere appieno l’importanza della missionarietà e del compito che quotidianamente attende i nostri religiosi. Così come è altrettanto evidente che il lavoro da svolgere è enorme e che c’è spazio per l’impegno di ciascuno di noi…

Il viaggio in terra di missione è importante proprio per acquisire questa consapevolezza, per “cambiare prospettiva”. Dopodiché si diramano tanti percorsi possibili: ognuno scelga il suo!

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